Nella mia vita ho avuto la fortuna di visitare tanti musei. Grandi e piccoli, privati e statali, convenzionali o d'avanguardia. Devo tuttavia ammettere di avere una predilezione per i musei che sono portatori di ventate di novità, che in qualche cambiano la chiave di lettura tipica che conosciamo. Ben venga l'utilizzo delle nuove tecnologie dell'arte e delle esperienze immersive. Non fraintendetemi: da ex studentessa d'arte, realtà come i Musei Vaticani o gli Uffizi restano sempre punti di riferimento. Il mio è un gusto puramente personale.
Oggi voglio parlarvi di due musei che ho visitato nel corso dell'estate 2021 e che mi hanno profondamente colpita (in positivo). Li cito per tre motivi specifici:
entrambi sono nati in realtà provinciali;
entrambi si trovano in Campania;
entrambi sono da utilizzare come esempi per replicare lo stesso successo in altri contesti.
Sono venuta alla conoscenza di Janua per puro caso. Stavo programmando la mia visita a Benevento, la città della streghe (e non soltanto della Strega) ed ero alla ricerca di qualche esperienza che mi aiutasse a comprendere meglio questa subcultura secolare. Con Janua ho avuto esattamente quello che cercavo.
Il museo si trova nel cuore del centro storico di Benevento, all'interno di Palazzo Paolo V. Nelle sale, che compongono una mostra immersiva multimediale, è raccontata la storia delle janare, le streghe di Benevento. Secondo la cultura popolare campana, le streghe si riunivano ai piedi di un albero di noce posizionato sulla via per Avellino per celebrare il sabba. Durante il suo interrogatorio, Matteuccia da Todi, una delle più note donne accusate di stregoneria e condannata al rogo, ammise l'esistenza di una formula magica che era necessario recitare per volare fino a Benevento:
"Unguento, unguento, mandame a la noce di Benivento supra acqua et supra ad vento et supra omne maletempo"
Il museo Janua documenta l'esistenza delle streghe. Da bacchette magiche a santini ex-voto, da erbe medicinali utilizzate per sconfiggere il malocchio a testimonianze audio e video di persone che hanno realmente incontrato una janara durante la loro vita: ad un prezzo davvero irrisorio (qui trovate le informazioni riguardo i biglietti e gli orari di apertura) avrete modo di immergervi in un modo fatto di affascinanti superstizioni e cultura popolare secolare.
Nota personale: il personale del museo è estremamente gentile e competente. Il registro scelto per raccontare questo luogo così magico è perfetto e sono davvero rimasta soddisfatta della mia esperienza.
Qui trovate un mio video in cui vi racconto qualcosa in più su Janua.
Un museo recentissimo (è stato ultimato a giugno 2021) di grandissimo valore. Il Museo MIA di Avella è, forse, uno dei migliori musei che io abbia mai visto, e non esagero.
Situato presso il Palazzo Baronale di Avella (consiglio una visita al giardino vanvitelliano dell'edificio!), il MIA ci accompagna alla scoperta della città di Avella (AV), città della nocciola e famoso insediamento sannitico prima e romano poi.
Il museo si apre in una sezione archeologica, con un'esposizione di ritrovamenti locali che vanno dall'età del ferro all'epoca medievale di enorme importanza storica: vasellame, armi, oggetti di uso quotidiano (addirittura un grattuggia per il formaggio intatta di 2500 anni fa!), gioielli e resti di tombe funerarie. Avella è sempre stato un grande centro nevralgico per il mercato e la cultura della Campania Felix, ed ha ospitato etruschi, longobardi, sanniti, romani, greci e normanni. Tutte queste popolazioni hanno lasciato qualcosa che abbiamo la fortuna di poter vedere ancora oggi in questo museo.
La seconda sezione, quella "immersiva", è davvero unica nel suo genere: giuro di non aver mai avuto modo di vedere qualcosa di simile e di questo livello. Questa mostra interattiva è composta di varie sale che raccontano la storia di Avella dalla preistoria all'età contemporanea. Ma come? Con panelli e video-proiezioni! A fare da narratori sono gli stessi personaggi storici di Avella che, attraverso immagini e suoni, documentano la storia millenaria della città. Le stanze cambieranno intorno a voi e prenderanno magicamente vita, e vi sentirete completamente immersi in un universo narrativo di grande qualità. La visita si conclude con la possibilità di poter indossa dei visori che vi mostreranno i paesaggi di Avella e vi daranno ulteriori informazioni sulla cultura e la storia di questo centro.
L'ingresso al Museo MIA di Avella (almeno per ora) è completamente gratuito. Vi invito perciò ad approfittarne perché questa visita vale davvero la pena di essere vissuta.
Qui trovate tutte le informazioni riguardo gli orari di apertura del MIA di Avella.
Spero di aver aiutato i miei lettori a comprendere la bellezza di queste due piccole, ma grandi realtà museali. Se conoscete altri musei locali che meritano di essere visitati o sono ancora poco conosciuti, vi prego di scrivermi e contattarmi sui miei social!
Concludo rinnovando i miei complimenti (fatti già di persona) al Museo Janua e al Museo MIA per l'immenso lavoro che fanno e per la qualità delle loro esperienze. A mio avviso, l'esistenza di queste realtà è un grandissimo valore aggiunto al patrimonio culturale della nostra regione.
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