L'avrò detto un miliardo di volte e qui lo ripeto: se siete in cerca di una meta turistica relativamente vicina, con voli che costano poco e con tanta di quella cultura che quasi fai fatica a vedere tutto, l'Europa dell'est è il luogo adatto.
Durante uno dei miei viaggi in questa porzione di pianeta che adoro, ho visitato Bucarest, in Romania. È stato anche il mio ultimo viaggio prima della pandemia, quindi lo ricordo con maggiore affetto. Inutile dirvi che la città è fantastica, che si mangia benissimo e che ci sono fattarielli nascosti ovunque: quello per me è un dato di fatto. Ora voglio concentrare la mia attenzione su una scoperta fatta casualmente durante il mio ultimo giorno di permanenza in città.
Tutto merito di Vlad
Quel pomeriggio abbiamo programmato una visita al Castello di Dracula a Bran, a circa 2 ore di macchina da Bran. Il piano è poi saltato a causa di diverbi all'interno del gruppo (ricorda: mai viaggiare con chi non conosci bene) e ci siamo ritrovati a passeggiare per Bucarest nonostante, ormai, la conoscessimo a memoria. Io però, testarda come un mulo, volevo trovare qualcosa che compensasse anche in minima parte l'occasione persa a Bran. Dovevo necessariamente vedere un posto insolito, unico nel suo genere e che fosse caratteristico della Romania, e non avrei lasciato il Paese senza riuscirci.
Indovinate un po'? L'ho trovato ed era PERFETTO.
Mentre ormai ero afflitta dalla ricerca che non dava risultati, una delle mie compagne di viaggio mi fa notare che a pochi passi di noi, nel cuore di Curtea Veche, ha notato una porta di un edificio completamente dipinta con i colori dell'arcobaleno. Non aveva nulla di speciale, ma effettivamente era insolita la sua collocazione, tra palazzi storici e tutti dello stesso colore.
La cultura del popolo
Ci avviciniamo e leggiamo sull'insegna altrettanto colorata "Romanian Kitsch Museum", Museo del Kitsch rumeno. Ora, se non mi conoscete personalmente non potrete saperlo, ma mi ritengo una grande estimatrice del trash di qualità. La mia passione deve essere cominciata grazie a mia madre che, da sempre, colleziona papere in ceramica di dubbio gusto, centrini dalle forme bizzarre e santini di ogni forma e misura. O forse grazie a mia nonna che possedeva un soprammobile in legno a forma di anatra. Insomma, amo il kitsch. Non potevo farmi sfuggire questa grandissima occasione culturale.
Una delle mensole finemente riempite da mia madre
Se ancora non vi è ben chiaro il significato della parola kitsch, vi suggerisco di guardare questo breve video divulgativo con Umberto Eco. Se volete approfondire, vi indico anche un saggio: "Avant-Garde and Kitsch" del critico d'arte Clement Greenberg.
L'arte fallita
Il Museo del Kitsch di Bucarest viene inaugurato nel 2017. Al suo interno custodisce oggetti kitsch suddivisi per aree. La raccolta, cominciata più di 20 anni fa grazie a Cristian Lica, è una espressione di arte popolare fallita, piena di stranezze e singolarità.
Entrare in questo museo è come andare visitare una nonna degli anni '80, che riempie le mensole di statuine, fotografie, cofanetti e pezzi di arredamento dal gusto davvero discutibile. Io sinceramente mi sono sentita quasi a casa. Ma quali sono le aree del museo?
Il Museo del kitsch inizia con una sezione dedicata al kitsch contemporaneo e religioso. Ad accogliervi, una copia in scala del David di Michelangelo con al collo una catena d'oro e ciondolo a forma di dollaro. E ancora: crocefissi a led, vasi e soprammobili dalle varie forme, centrini in tessuto luminoso e ogni diavoleria strampalata vi venga in mente.
La seconda area è quella del kitsch comunista, la mia preferita. Qui è conservata una raccolta improbabile di oggetti legati alla propaganda comunista: manifesti dai disegni assurdi, strani slogan, tazze e piatti con stampata la faccia di Ceaușescu e, soprattutto, un angolo per immortalare una vostra fotografia mentre fate finta di essere membri del partito pronti all'azione.
Il percorso del museo continua con il kitsch dedicato a Dracula, un insieme della peggiore paccottiglia del vampiro più famoso al mondo. E quindi maschere, spille, mantelli, calamite: tutto quello che potete trovare nei negozi di souvenir e che celebrano il mito di quello che era, a tutti gli effetti, uno spietato e sanguinario principe.
A seguire, troviamo il variopinto kitsch rom, dedicato all'omonima popolazione etnica. Questa sezione è piena di abiti tradizionali, parati ricamati, animali impagliati, biancheria intima appesa, gioielli, copricapi piumati, carte dei tarocchi. Potrebbe venirvi un gran mal di testa in questo posto.
La vostra visita al Museo del Kitsch termina con una grande esperienza: voi stessi, infatti, potete diventare opere d'arte e travestirvi da personaggi kitsch di un certo livello. Al piano superiore di questo strano luogo trovate un armadio pieno zeppo di boa piumati, vestaglie glitterate e maglioni zebrati. C'è anche un comodo divano sul quale poggiarvi ed esibire il vostro nuovo stile pieno di glamour. Secondo voi mi sono tirata indietro? Se avete risposto no, allora non avete capito niente.
Il Museo del kitsch si trova a Bucarest, Romania. Per maggiori informazioni, visita il sito kitschmuseum.ro.
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