top of page

Ballenberg - Museo Svizzero open-air

Immagine del redattore: Alessia CapassoAlessia Capasso

Aggiornamento: 21 gen 2022

Ci ho messo un po' a trovare l'ispirazione per questo articolo. Novembre è un mese di stasi interminabile, durante il quale anche i miei ricordi si affievoliscono.


Così, presa dal magone e dalla nostalgia, ho cercato la Musa nel mio hard disk esterno, che raccoglie 200 gigabyte di foto e video da ogni zona del mondo che ho visitato. Prima avevo una macchina fotografica digitale che portavo con me ovunque. Poi sono subentrati gli iPhone e non ho più archiviato i miei viaggi lì.


Ho iniziato a spulciare tra le cartelle e...eccolo qui il posto che vi ho sempre voluto raccontare! Credo di averlo fatto qualche anno fa con un post frettoloso su Instagram, ma merita sicuramente più spazio.


Indossate un bel giubbotto caldo, guanti e scarponi: oggi andiamo nell'Oberland, in Svizzera, a visitare Ballenberg, il Museo svizzero all'aperto!


IERI, OGGI E DOMANI


Prima però voglio raccontarvi come sono finita in Svizzera. Sì, ovviamente era un viaggio di piacere, ma con una motivazione ben precisa.


Dovete sapere che i miei nonni materni, Stella e Giovanni, sono emigrati in Svizzera negli anni '50 dal profondo sud prima ancora di metter su famiglia. Per decenni hanno vissuto e lavorato nel cantone di Berna, girando tra le varie città. In Svizzera hanno imparato a parlare il tedesco (mia nonna anche il francese, cosa di cui si vantava sempre) e hanno guadagnato abbastanza per tornare in Italia, dove è poi nata mia mamma e, molti anni dopo, anche io.


Mia mamma, appunto, è nata in Italia, ma per motivi di lavoro dei miei nonni, ha frequentato l'asilo e le prime scuole elementari in Svizzera. A circa 6 anni è tornata qui, dimenticando completamente la sua vita d'oltralpe: non ricorda di aver mai imparato il tedesco per esempio, o dove fosse la sua scuola. Mi ripeteva, però, di ricordare perfettamente il cortile di casa dove giocava con sorella e cugini.


Così, per i suoi 25 anni di matrimonio con mio padre, siamo partiti per la Svizzera a visitare una nostra zia che ancora oggi abita a Thun (sempre canton Berna, in foto) alla ricerca dei luoghi dell'infanzia di mia madre. Li abbiamo trovati tutti ed è stato molto emozionante.



Ci siamo, ovviamente, innamorati della Svizzera e abbiamo visitato anche altre città. In più, la zia ci aveva portati sul traghetto per percorrere il lago di Thun e arrivare a Interlaken prima (città famosa per i suoi negozi di lusso e per il casinò) e sulla sponda opposta del lago di Brienz, dove si trova un parco all'aperto "tematico" dove andava spesso a fare pic-nic.


È così che abbiamo scoperto Ballenberg, Freilichtmuseum der Schweiz, il Museo svizzero all'aperto, un'area di 66 ettari nel quale sono conservati 250 edifici rurali e antichi provenienti da ogni cantone svizzero.


RI-COSTRUIRE


So che può sembrare strano, ma è così che funziona: Ballenberg viene inaugurato nel 1978 e, da quel momento, le ville storiche, le stalle, le antiche case contadine e persino i granai, se devono essere sostituiti da edifici moderni, non vengono distrutti, ma smontati pietra dopo pietra e ricostruiti nel museo a cielo aperto!


In questo modo, è possibile rivivere la vita in Svizzera nel corso dei secoli. Si può visitare un forno per il pane (che ancora oggi offre lezioni di cucina ai visitatori), la villa di un ricco imprenditore vissuto nel 1800 o la minuscola abitazione in legno di contadino di inizio secolo. E per chi, come me, ama il costume e il folklore, questo è un luogo più che adatto.


Gli edifici, infatti, non vengono soltanto montati dalla base, ma anche arredati con oggetti secondo le usanze del tempo. Le cucine si riempiono di mestoli di legno e vasellame variopinto, nelle camere da letto ritornano gli scomodi e pesanti materassi di paglia, nei bagni riappaiono biancheria intima merlettata e catini in metallo per lavarsi.


Ovviamente non manca anche la vita "mondana": nel parco sono inseriti anche dei punti ristoro per chi passa l'intera giornata a Ballenberg. Dietro agli immensi granai tipici dell'immaginario svizzero, ci sono lunghi tavoli per consumare un veloce pranzo a sacco. Ma, tra galline e caprette che vi girano tra i pieghi, potete trovare anche dei ristoranti che vi serviranno piatti tipici della tradizione locale. Inoltre, nel calendario estivo del parco, sono inserite anche giornate ricreative: cucito, mungitura, ceramica.


Vi lascio una carrellata di foto che ho scattato a Ballenberg nel 2015 per darvi un'immagine chiara di questo posto fantastico.



Ballenberg, per motivi climatici (vi ricordo che ci troviamo alle spalle del Ghiacciaio dell'Aletsch), è aperto al pubblico da Aprile ad Ottobre.


Per informazioni sulla visita e per la prenotazioni dei corsi, visitate il sito ballenberg.ch.


Auf Wiedersehen!

64 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page