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Arte e Alchimia: Caravaggio nel Casino di Villa Ludovisi a Roma

Immagine del redattore: Francesca QuaresimaFrancesca Quaresima

Aggiornamento: 7 giu 2022


Casino dell'Aurora, Villa Ludovisi - Roma

Se seguite il mondo dell’arte avrete sicuramente appreso la notizia della (non riuscita) vendita del Casino di Villa Ludovisi a Roma.


La notizia ha fatto scandalo per due motivi principali. In primo luogo, il fatto che la vendita sia stata un completo fallimento e, interessante sotto diversi punti di vista, il fatto che il Casino sia il custode dell’unica opera murale nota (e probabilmente l’unica mai realizzata) di Michelangelo Merisi da Caravaggio.


Ora, molti di voi si staranno chiedendo come sia possibile che un luogo del genere possa essere messo in asta; altri, saranno stupiti nell’appurare di non aver mai sentito parlare di questo unicum di un artista tra i più apprezzati e famosi in Italia e all’estero. Oggi vogliamo soffermarci su questo secondo punto e analizzare questa bellissima opera e magari rimandare ad un nuovo articolo la questione della vendita delle opere d’arte.


Tutti conosciamo almeno un’opera di Caravaggio, famoso sia per arte che per temperamento. Sappiamo che lavorò a Roma diversi anni prima di fuggire, ed è in questo periodo che realizzò molti dei capolavori a noi conosciuti, ma anche la decorazione per il Casino di Villa Ludovisi.


Michelangelo Merisi da Caravaggio, Giove, Nettuno e Plutone, 1599, Casino Ludovisi, Roma - CC BY-SA 3.0

Realizzata intorno al 1599 la decorazione vede tre figure divine disporsi intorno ad una sfera celeste, il cosmo. A primo acchito potrà sfuggire ai più che all’interno di questo si trova un altro globo, più piccolo, che rappresenta la nostra Terra, intorno alla quale, quasi trasparenti, si snodano i segni zodiacali. La Luna è un piccolo baluginio dietro il segno dei Pesci, in alto; mentre il Sole è la sfera luminosa più in basso.


Le imponenti figure raffigurate di scorcio sono gli dei. In alto, in posizione piuttosto rocambolesca, si trova Giove, re di tutti gli dei che, in realtà, sta cavalcando l’aquila suo attributo. Mentre in basso ci sono Nettuno e Plutone.


Il primo, dio del mare, è facilmente riconoscibile dal suo tridente, un forcone a tre denti particolarmente appuntiti; molto spesso questa figura è rappresentata alla guida del suo carro, ma in questo caso - e probabilmente per motivi di spazio - possiamo vedere solo uno degli ippocampi che di solito lo conducono (creature a metà tra un cavallo e un pesce) direttamente cavalcato dal dio. Ma c'è di più, da molti in questa figura è stato visto un'autoritratto dello stesso Caravaggio.


Alla sua sinistra il dio degli Inferi, completamente nudo, è accompagnato dal cane a tre teste e tiene saldo tra le mani il suo forcone a due punte, che lo distingue dal precedente.


A differenza di quanto possiamo immaginare questi tre personaggi non ci stanno raccontando una leggenda, bensì ci dicono che questo luogo della Villa Ludovisi era riservato a questioni alchemiche.


L’alchimia è una materia nata nell’antichità e che rimase viva lungo tutto il medioevo e durante il primo rinascimento, fino ad esaurirsi completamente con l’avvento della chimica moderna durante il XVII secolo. Fine ultimo dell’alchimista era la sintesi della famosa pietra filosofale, in grado di trasformare ogni metallo in oro e rendere possibile la realizzazione di un elisir in grado di allungare la vita.


Nel nostro caso, il committente, il Cardinal del Monte – uno dei primi e più entusiasti sostenitori di Caravaggio – era egli stesso interessato a questa disciplina ed è per questo che commissionò questa decorazione per il suo Casino.


Di fatto la raffigurazione creata da Caravaggio può essere considerata una sorta di allegoria mutuata dalla concezione del filosofo Proclo che vede la cosiddetta tripartizione cosmica: gli dei rappresentano questi tre livelli cosmici (celeste, sublunare e sotterraneo). Secondo questa visione neoplatonica tutto nel cosmo è strettamente legato vicendevolmente. E, infatti, possiamo vedere come a Giove venga dato il compito di legare il tutto, lo vediamo dalla sua mano posizionata non a caso, in trasparenza, dietro il globo del cosmo.


Adesso che sappiamo di che cosa ci parla la decorazione che Caravaggio realizzò per il suo protettore Cardinal del Monte, non ci rimane che attendere la sorte del Casino. Ma prima di lasciarvi, vi lasciamo con un'altra curiosità: lo sapevate che all'interno dello stesso edificio è presente un altro capolavoro dell'arte italiana? Stiamo parlando dell'Aurora del Guercino.


Guercino, Aurora, 1621, Villa Ludovisi, Roma - CC BY-SA 3.0

 

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